mercoledì, maggio 28, 2008

Mutui: la tentazione del tasso fisso

Rieccomi a parlare di Mutui, visto che è il tema del momento.

Come era prevedibile dopo aver fatto credere alla gente che si poteva permettere di acquistare una casa con tassi di indebitamento irrisori, ma variabili, le banche oggi stanno puntando molto a ristrutturare i debiti assunti da molte persone e che, per via della forte (ma abbastanza prevedibile) crescita dei tassi, si trovano oggi a pagare Rate assolutamente fuori dalla loro portata.

E cosa tirano fuori?

Che i mutui si ristrutturano a tasso fisso o a rata fissa, peccato che, ovviamente, la rata fissa allunga, anche di molto, la durata del mutuo, mentre il tasso fisso è di molto superiore a quello che si sarebbe potuto avere quando i variabili erano bassi e sono stati usati come arma per spingere la gente a sottoscrivere mutui.

Il problema però è anche di molti contraenti che non si informano o si vogliono convincere di cose che non esistono.
Personalmente ho consigliato varie persone che in epoche diverse mi si erano rivolte, riguardo la sottoscrizione di un mutuo.
Alcuni dipendenti privati mi hanno detto che avevano scelto il variabile perché non potevano "permettersi" di pagare la rata del mutuo a tasso fisso e perché alla fine così gli era stato consigliato dall'agenzia che comunque non prevedeva crescite dei tassi forti nel tempo (e questo quando i tassi del mutuo fisso erano intorno al 5%)
All'epoca dissi:
"Le rate variabili saliranno ed anche di molto, meglio fare un sacrificio oggi, ma garantirti una stabilità, visto anche la lunga durata di un impegno come il mutuo".
Purtroppo sono stato buon profeta, anche troppo vista l'esplosione dei tassi e conseguentemente delle rate.
Ora queste persone sono in difficoltà e gli stessi che all'epoca gli avevano sconsigliato un tasso variabile, gli hanno proposto una conversione a tasso fisso ovviamente molto più alta. 
Capisco che fare il mediatore è un mestiere e quindi l'obiettivo non è dare consulenza, ma è vendere un prodotto, tuttavia fa rabbia vedere persone che hanno la vita rovinata per l'incompetenza o a volte la malafede di qualcuno.

Personalmente oggi valuterei con attenzione le proposte di tasso fisso, perché la curva dei tassi si è abbastanza appiattita e le possibilità di una notevole crescita dei tassi sono probabilmente inferiori a quelle di una leggera crescita con successiva riduzione.

Se avete dubbi scrivete

venerdì, maggio 23, 2008

Subprime: la crisi virtuale

In televisione si è un po' affievolito il TAM TAM riguardante la crisi Sub-prime, quasi che oggi la crisi fosse solo un ricordo e tutto fosse ritornato alla normalità.
Invece non è così e, probabilmente, gli effetti dureranno ancora a lungo sull'economia.

Ma la cosa più bella è che, come sempre, si sono date informazioni, senza dare formazione. Perché una crisi che sembrava riguardare gli Stati Uniti si è riverberata così in profondità negli altri paesi?
Che cosa sono i tanto "Vituperati" Derivati?
Ed è vero che i derivati, dai nomi tanto esotici quanto pericolosi (IRS,futures,Swap,option put, call, prodotti sintetici) sono la causa di tutte le crisi valutarie?

In realtà c'è un dato che nessuno vuol sentire, la Finanza crea strumenti che "agevolino" certi tipi di operazioni rendendole, complessivamente, più semplici, meno costose e più veloci.
Tuttavia non elimina "il RISCHIO" lo prezza più correttamente, lo fa girare di mano in mano più velocemente, ma non lo fa "EVAPORARE".

E' questo l'equivoco di fondo.

Per quanto si vogliano mettere strati e strati e strati di prodotti finanziari, chiamati per questo "derivati" su un prodotto principale, sia esso un mutuo, un'azione, una valuta, una materia prima, un problema sul mercato principale, avrà ripercussioni amplificate sui livelli superiori.

Perché i derivati attirano tanto?
Perché sono dei "moltiplicatori" di effetti.
Il guaio è proprio questo, che tutti si innamorano della loro capacità moltiplicativa e pochi pensano che, come si possono moltiplicare i guadagni, si possono moltiplicare anche le perdite.
Però in un mondo che vive per un bilancio ogni tre mesi e sempre all'inseguimento dell'utile più elevato contro tutto e tutti, ecco che questi strumenti sono sempre più "abusati" per gonfiare risultati o rimpolpare bilanci un po' esigui.

Purtroppo, di tanto in tanto il banco salta e chi resta con il cerino in mano si fa molto molto male.

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martedì, maggio 20, 2008

Ristrutturare mutuo: una guida utile

Proseguo con un tema molto richiesto, ristrutturare il mutuo, con una mini guida alle cose più necessarie per provare a valutare questa opportunità

Per valutare la convenienza o meno dell'operazione è fondamentale possedere almeno questi elementi:
1) Il contratto di mutuo da cui si evince il regime delle spese oltre che le rate previste e il prospetto dei rimborsi in conto capitale che vi sono associati. Naturalmente per i mutui a tasso variabile l'indicazione delle rate è solo indicativa.
2) La propria situazione economica onde valutare la necessità o possibilità di allungare o ridurre la durata del mutuo in funzione della possibilità di sopportare le vostre rate.

Con questi elementi base si può predisporre una piccola analisi di convenienza e procedere quindi a ristrutturare il mutuo.

L'importante in questo, come in molti campi della finanza, è prendersi il giusto tempo per decidere e valutare le alternative. Non si parla di pochi Euro, ma di operazioni da decine o centinaia di migliaia di €, per chi è doveroso farle con la dovuta ponderazione.

Ristrutturare il mutuo oggi è sicuramente un percorso un po' ad ostacoli, ma è una fonte di potenziale risparmio per tante famiglie che non deve essere ignorata.

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lunedì, maggio 19, 2008

Prestiti personali: attenzione ai tassi

Ho ricevuto sulla mia scrivania, il prospetto di un dipendente di un'azienda privata.

Questa persona ha scelto di impegnare 150 €,  al mese, per i prossimi 48 mesi in cambio di una somma di denaro in contanti.

Il problema è che la persona è stata allettata dal TAN 3,95% e non ha letto il TAEG che è uno Spaventoso 17,52 %. Purtroppo questa persona non ha chiesto consiglio, ma si è affidata ad uno dei tanti "mediatori" e dipendenti di agenzie finanziarie che sono cresciute in modo impressionante in questi ultimi anni.

Purtroppo queste strutture, che pure rispondono ad un'esigenza del mercato, per sopravvivere stanno spingendo le persone ad indebitarsi "allettandole" con rate basse e contando sull'ignoranza delle persone.

Forse la legge dovrebbe imporre di mostrare il TAEG in modo visibile in cima al contratto con un carattere più grande, anziché nascosto nelle pieghe del contratto.
Il guaio dei prestiti sottoscritti in questo modo è che, se una persona, come moltissime oggi in Italia, è al limite, una volta entrato in questo mondo, con questi tassi di interesse è destinato a veder aggravata la sua posizione entrando in quel vortice di debiti che sta iniziando a strangolare molte persone.

Il debito è una buona cosa, quando è rivolto all'investimento, è assolutamente negativo quando è destinato al sostentamento della vita perché vuol dire che il reddito ordinario non è più sufficiente e lì il problema è gravissimo perché si entra in un vortice destinato a rovinare molte famiglie.

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giovedì, maggio 15, 2008

Ristrutturazione mutui: conviene?

E' una domanda che molti mi pongono, ma ristrutturare un mutuo alla fine conviene?

La domanda è giusta ed è ciò che sta frenando molto i potenziali interessanti, unitamente ad un ostruzionismo da parte di molti operatori bancari che cercando di dissuadere gli interessati evidenziando possibili rischi e problemi, giocando quindi sui classici fattori, paura ed incertezza.

La realtà non è questa anche se non è tutto un paese dell'oro, come chi vuol "acquisire" mutui a discapito dei concorrenti vorrebbe far credere.
Ristrutturare un mutuo è un'operazione che va comunque ponderata attentamente per comprenderne il reale beneficio oltre che il reale costo. Se è vero che per molti mutui non ci sono penali, esistono però i costi degli atti notarili e le altre spese di contorno che possono incidere anche significativamente sui conteggi e che sono abilmente mascherate e minimizzate dai venditori d'assalto di mutui.

Complessivamente però l'operazione di ristrutturazione dei mutui va valutata da tutti perché, soprattutto per chi ha sottoscritto mutui a medio lungo termine è un'operazione che può portare a risparmi considerevoli ogni mese ed in questo periodo di difficoltà economica sono i soldi più importanti da recuperare.

Il problema è trovare una guida affidabile, qualcuno che non abbia interesse a "vendervi" la sua soluzione, ma solo che vi aiuti a valutare, serenamente, la vostra situazione.

Senza impegno e se vi va, potete chiedere aiuto anche a me. Non per pagare le rate, sia chiaro ;-) ma per aiutarvi in questo difficile compito di scegliere cosa fare.
Quanto meno per capire meglio i prodotti strutturati che spesso sono proposti da molte banche al posto dei vecchi mutui, più "standard" come impostazioni (fisso o variabile).

A voi la scelta e ricordatevi che risparmiare denaro è sempre una buona cosa, soprattutto se fatto a discapito delle banche italiane che, ultimamente, hanno avuto utili molto molto alti, magari contribuire un po' a ridurli non è sbagliato, non trovate?

mercoledì, maggio 14, 2008

Meno soldi più spese, che fare?

La finanza "delle famiglie" vive in questi periodi forti crisi.
La riduzione del reddito disponibile, inghiottito dalle maggiori spese per servizi, quali elettricità, carburanti, alimentari stanno erodendo le disponibilità delle famiglie.

Il problema in questi casi è riuscire a recuperare denaro dalle spese ordinarie e riuscire a farlo in modo costante. Risparmiare sulla corrente elettrica vuol dire spegnere gli apparecchi e non lasciarli con la spia "rossa" accesa. In una casa media la differenza in bolletta arriva fino a 15€ al mese
Per i carburanti il self-service vale, su un pieno, quasi 2€.
Per gli alimentari valutate anche i soft-discount e dedicate più tempo alla spesa. Molto spesso i prodotti più economici non si trovano ad altezza media di presa, ma sono posizionati molto in basso negli scaffali. 
Per aiutarvi a paragonare i prezzi dei vari prodotti ricordatevi di utilizzare, laddove presente sulle etichette del supermercato, il dato Prezzo al Kg, in molti casi (detergenti, detersivi ecc.) questo vi aiuta a trovare il più economico.

Non abboccate alle offerte, ma ricordatevi di valutare attentamente il prezzo reale al kg dei vari prodotti.

Altri consigli seguiranno.

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martedì, maggio 13, 2008

Mutui agli stranieri: Una giungla

Il mondo dell' indebitamento bancario ed in special modo quello dei mutui ipotecari è divenuto un luogo principe di scontro degli attori bancari.
Il motivo di tanto interesse è semplice, si tratta di un mercato che offre una medio alta remunerazione rispetto ad un rischio abbastanza contenuto.
Questo naturalmente è vero fin quando non ci si trova in una situazione come quella attuale dove il rischio di esplosione di una "BOLLA Immobiliare" che non è altro che il ridursi del valore degli immobili, può far trovare esposte le banche per somme superiori al bene ipotecato.

Tuttavia la propensione delle persone a sottoscrivere mutui è ancora abbastanza elevata e tra questi si segnalano gli stranieri.
I mutui agli stranieri rappresentano un'interessante banco di prova per tutta la nostra economia. Indipendentemente dalle opinioni "sociali" sul fenomeno dell'immigrazione, gli stranieri nel nostro paese sono sempre più una realtà forte ed in crescita.
Le imprese aperte da immigrati sia intra che soprattutto extra comunitari aumentano ogni giorno di più e con esse le loro disponibilità per investimento.

Si tratta di persone che non hanno intenzione di tornare nel loro paese, ma di costruire il proprio futuro qui in Italia e per questo vogliono acquistare casa.
Tuttavia, lo straniero ha un rischio in più che, come abbiamo appreso nel post sul rischio, comporta un aumento dei tassi debitori praticati agli stranieri sui mutui casa.

Cosa fare?
Anche qui Internet può venire in aiuto perché, se è vero che c'è un maggior rischio associato, in questo momento, alla concessione di un mutuo agli stranieri, è anche vero che lo stesso è nettamente sovrastimato da molti operatori Bancari che vedono questa piccola nicchia, come il nuovo "Eldorado", pieno di persone da spennare.

Il consiglio, come al solito, resta lo stesso. Ci sono differenze tra i vari soggetti e vi consiglio di cercare con attenzione anche online proposte alternative.

Uno 0,5% di differenza sul tasso praticato su un mutuo da 200.000€, può fare molta differenza, sia nella rata pagata, sia nel totale restituito a fine vita.
Per semplicità vi dico che in un anno un 0,5%, vale 1000€ di soli interessi risparmiati.

Se proprio li volete sprecare... potete sempre darli ad un ente di beneficenza piuttosto che ad una banca.

Buona riflessione.

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lunedì, maggio 12, 2008

Finanziamenti: costi nascosti

I finanziamenti soprattutto se di piccolo taglio sono divenuti dei veri e propri "furti" legalizzati ed autorizzati.

Non si parla qui di contrarietà al debito per partito preso, di lotta al consumismo o chissà cos'altro, ma del fatto che, alla fine, in un prestito personale o ancor di più in uno dei tanti finanziamenti che quotidianamente ci vengono proposti quando acquistiamo un bene, si nascondono tanti e tali costi nascosti che il costo reale di quell'acquisto finisce per essere lontano da quanto pubblicizzato ed anche da quanto calcolato, spesso erroneamente, dall'acquirente.

l'ultima "novità" in ordine di tempo è l'inserimento di un onere per l'incasso del bollettino o del RID, che viene richiesto dalla società che emette il finanziamento.
Attenzione, non parliamo qui dell'euro o dell'euro e cinquanta che paghiamo quando ci rechiamo allo sportello postale o bancario per pagare la nostra rata mensile, parliamo di un altro costo che ci viene addebitato dalla finanziaria come gestione amministrativa del bollettino stesso.

Ora questo costo, come tutti quelli che ruotano intorno ai finanziamenti, preso da solo è minimo, parliamo spesso di 1,50 - 2 €, ma se condieriamo che spesso le rate sono 12, arriviamo ad altri 24€ che vengono sostanzialmente spillati all'ignaro acquirente.

Ricordate il TAEG? Ecco cosa lo compone:
"Il T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale) , invece, indica il tasso di interesse annuo comprensivo di tutti i costi del finanziamento. A differenza del T.A.N., comprende anche le spese di accessorie obbligatorie inerenti all’atto del prestito, quali le spese di istruttoria pratica. Non rientrano a far parte dei parametri che incidono sul T.A.E.G. i bolli statali, le tasse e le assicurazioni"

Come vedete il TAEG che pure dovrebbe essere GLOBALE, non lo è poi tanto. Bolli, tasse, assicurazioni (sempre più spesso imposte nei contratti) ed anche altre spese amministrative come i suddetti oneri d'incasso non vanno sul TAEG ed è ben specificato, solo che le persone nella realtà non lo sanno.

Sia chiaro, dal punto di vista legale è tutto ok, le commissioni sono indicate, chiaramente nei fogli illustrativi (che nessuno legge) sono ben spiegati anche nel contratto in modo che la finanziaria non corra rischi di nessun tipo quali cause o altri fastidi, eppure quotidianamente assisto allo stillicidio di persone che vengono "TOSATE" come pecore, perché non conoscono questi piccoli grandi trucchetti.

Vi lascio con un dato che spero faccia riflettere. Tra bolli, oneri di incasso richiesti dalla finanziaria e dalle poste, un finanziamento di 12 mesi, con bollettini postali ha un costo "ULTERIORE" di circa 40-50€ pensate cosa vuol dire aggiungere questi Costi ad un finanziamento di 300-400€. Parliamo di un aggravio di costi di oltre il 10%....

E poi ci sorprendiamo del fiorire di agenzie di prestiti personali e finanziamenti?

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domenica, maggio 11, 2008

Risparmiare davvero? Comprando online

Uno dei motivi che mi ha spinto a creare questo blog è quello di aiutare la gente a risparmiare denaro nella gestione di alcune spese quotidiane, comprendendo i tanti costi nascosti che si annidano nelle "pieghe" di molti servizi finanziari, dal conto corrente, al finanziamento per l'acquisto dell'auto, dal mutuo per la casa al semplice investimento dei propri soldi.

Risparmiare soldi o guadagnarne su questo tipo di attività ha una serie di risvolti positivi:
  1. Consente di avere più soldi da destinare alla propria vita, ai propri affetti o anche solo al proprio divertimento
  2. Aiuta la concorrenza tra gli operatori e quindi aiuta ad avere nel paese migliori servizi a costi più bassi per tutti anche per coloro che sono un po' più pigri.
  3. Rende più consapevoli dei piccoli e grandi rischi connessi con quel mondo vasto e misterioso che è la finanza.
In quest'ottica uno dei migliori strumenti oggi disponibili per risparmiare è l'utilizzo di internet per i propri acquisti, non solo di strumenti finanziari (spesso le commissioni offerte dagli operatori online come IWBank sono molto più basse di quelle offerte dalle banche tradizionali), ma anche viaggi aerei come quelli offerti dalle varie lowcost Ryanair o EasyJet (state attenti agli oneri nascosti però come bagagli o oneri sul pagamento con carta di credito) su tutte oppure RAM e prodotti informatici per il vostro computer come quelli offerti da Buydifferent.

Internet può offrire un risparmio in denaro che può arrivare anche oltre il 20% rispetto ai canali tradizionali, cui si somma il risparmio di tempo rispetto ai canali tradizionali con i loro orari canonici ed inflessibili. Naturalmente oggi non tutto è acquistabile online almeno con questo risparmio, ma un maggiore utilizzo del commercio elettronico è un'altra buona ricetta per ritrovarsi a fine mese con più soldi disponibili.

Un ultimo consiglio molto importante, preferite siti Italiani laddove possibile. Offrono assistenza in lingua italiana, creano posti di lavoro in Italia, pagano le tasse in Italia inclusa l'IVA, quindi massimizzano il beneficio per l'economia italiana derivante dalla vostra spesa.

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sabato, maggio 10, 2008

Crisi immobiliare: il peggio deve ancora venire?

La crisi immobiliare comincia a colpire anche in Italia, sembra questa l'analisi più convincente che si può fare analizzando un po' i dati relativi alle quotazioni degli immobili nelle grandi città, come nei piccoli centri.

I prezzi cominciano a flettere, una correzione che sembra destinata a crescere alla luce della crescita dei tassi di interesse praticati dalle banche sui mutui, unitamente ad una maggiore rigidità nell'erogazione degli stessi. Una combinazione che sta già facendo barcollare molte certezze di proprietari che erano convinti di possedere beni che si sarebbero rivalutati indefinitamente.
Il colpo del KO può venire dalla riduzione delle possibilità "creative" di nuovi mutui, dopo l'allungamento della durata fino a 40 anni, e l'aver stirato l'importo erogabile fino al 100% dell'immobile, ora davvero si deve passare al mutuo intergenerazionale, ovvero compra la casa il genitore, ma la finiranno di pagare i figli.
Ma credo che questo tipo di proposta avrà un impatto limitato su un mercato che si è nutrito, per troppo tempo, di una crescita drogata.


I tempi di trattativa per la vendita degli immobili si allungano ed anche questo è un sintomo grave.

Ci aspettano saldi in arrivo sugli immobili?

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giovedì, maggio 08, 2008

Tremonti: Ci vuole coraggio

Caro Giulio,

ho letto i tuoi libri ed apprezzato l'analisi che facevi (nel 1995) e fai (nell'ultimo libro) della situazione mondiale e dei tempi duri che ci aspettano.
Le tue parole, che a volte sembrano un po' troppo "antipatiche" per il modo in cui le esprimi, sono lì a testimoniare una volontà di cambiamento forte pronta a non arrendersi pur di ottenere ciò che ci si è prefissi.
Sicuramente il protezionismo serve a poco (se non a creare un po' di consenso con misure distruttive per l'economia), soprattutto se non associato ad una profonda riscrittura delle regole generali della competizione mondiale ed ad una ristrutturazione della nostra economia.

La domanda che mi pongo è questa: 
Hai spiegato tutto questo ai tuoi alleati?
Hai spiegato che il Sud Italia è il bacino di potenziale sviluppo più grande di cui l'Italia può disporre a costo contenuto?
Riusciremo ad avere un fisco non cervellotico che non guardi tutte le persone come potenziali evasori?
Riusciremo ad avere degli uffici che funzionino e che davvero consentano in pochi giorni di svolgere pratiche come l'apertura di una nuova azienda, modifiche e quant'altro senza dover buttare milioni di ore in attese inutili?

E soprattutto, cosa pensate di realizzare in 5 anni e quale sarà l'Italia che immaginate in futuro?
Su cosa costruirà il suo sviluppo e la sostenibilità nel lungo periodo della sua economia  e del suo modello sociale?

Un'ultima cosa.
Hai detto che quanto proposto da Draghi è solo un'aspirina, quale sarà la medicina amara, ma salvifica che dovremo prendere?

Grazie in anticipo per la risposta e buon lavoro.
Che 5 anni ti consentano di lavorar bene e di cominciare a  portare il paese fuori dalle secche in cui si è impantanato.

A presto Onorevole Tremonti

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Caro Benzina, tanta demagogia

Il carburante va alle stelle, i consumatori perdono potere d'acquisto ed i titoli continuano a fioccare sui giornali che ripetono, stancamente, la stessa litania.

La colpa è del governo, delle imprese petrolifere è una speculazione, uno sfruttamento delle persone che non possono fare nulla.

Quest'analisi è abbastanza parziale e dimentica alcuni passaggi importanti che sono dietro al "caro greggio" tanto oramai decantato.
  1. Le raffinerie soprattutto per quanto riguarda il Diesel sono oramai sature, il che significa che la domanda di diesel è maggiore della capacità di produzione, il che, come tutti sanno porta i prezzi verso l'alto. Fare una raffineria richiede tempo ed ha vari aspetti negativi, anche ambientali, quindi non c'è una corsa a costruirle, tanto al più si vende a prezzi più alti.
  2. La domanda internazionale di petrolio è ai massimi, con una produzione che non riesce a crescere oltre una certa soglia. Ma cosa alimenta questa domanda? Sicuramente l'autotrazione, ma tantissimo viene dalle necessità per la produzione elettrica soprattutto dei due nuovi giganti mondiali come la Cina e l'India. Al di là di tanti bei proclami la produzione elettrica mondiale è ancora incentratissima sul petrolio o sul metano che vi è strettamente collegato.
  3. Una rete di distribuzione di carburanti assolutamente obsoleta. Anche qui si è più volte parlato di riduzione delle reti di distribuzione carburanti, ma tutto è stato bloccato dai veti incrociati che sono la vera croce del nostro paese. Una rete di carburanti inefficiente può valere fino a 5-6c. al litro, forse anche di più. Ma c'è qualcuno che ha voglia di sfidare questi gruppi?
Che il petrolio sarebbe salito lo sapevano tutti, ma si è preferito vivere alla giornata. Ogni giorno non dedicato allo sviluppo di alternative concrete, siano esse rinnovabili o nucleari, è un giorno sprecato. 
Chissà se il nuovo Governo vorrà intervenire anche su questa materia.

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mercoledì, maggio 07, 2008

Flessibilità del lavoro

Sono un imprenditore e difendo la flessibilità del lavoro, perché la trovo utile e connaturata alle esigenze delle aziende.

Non sono però un folle e trovo che la formula italiana adottata per la flessibilità sia idiota sia economicamente che socialmente.

Due esempi chiariscono il concetto che è anche intuitivo circa il costo della risorsa.
Ho bisogno di una persona ed ho due alternative:
1) Assumerla a tempo indeterminato, il che significa che pagherò la risorsa anche quando non mi serve al 100%, le darò una serie di garanzie come l'assicurazione, la previdenza, la malattia. Il mio costo per tutto questo sarà X.
2) Assumerla a tempo parziale o come si dice oggi con un contratto flessibile. In questo caso pagherò la risorsa solo per il tempo strettamente necessario ed in molti casi trasferisco su di leri una serie di rischi inclusi quelli di malattia. Il mio costo in questo caso sarà Y.

Dov'è la stortura?

Si vede che la soluzione 2 offre dei vantaggi operativi indiscutibili a questo punto ci si aspetterebbe che il costo Y sia maggiore di X, ovvero il costo per l'azienda di una risorsa flessibile sia maggiore di una risorsa fissa.

Invece NO. E' tutta qua la magia.
Se io assumo a tempo indeterminato qualcuno parto già "svantaggiato" rispetto a chi, a mio avviso spesso in modo "selvaggio" utilizza la flessibilità in modo estremo.
Spesso un contratto flessibile costa all'azienda il 50% meno di un contratto a tempo indeterminato, questo solo in termini monetari, senza contare tutti gli altri effetti di cui spesso si parla (maggiore ricattabilità del lavoratore e cose così).

Perché non proviamo ad affrontare la cosa da un punto di vista diverso e non demagogico?

Il lavoro flessibile serve sia alle aziende che probabilmente a quella parte di lavoratori che avrebbero grazie a questa flessibilità un'opportunità di lavoro altrimenti non disponibile.

Ciò che a mio avviso non serve a nessuno, è un lavoro flessibile che costi meno di un lavoro stabile, perché questo sì nel lungo termine è distruttivo per tutta l'economia.

Chi ha voglia di discutere queste tesi un po' forti, è il benvenuto.

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Meglio una buona recessione...

Si sente parlare tanto di recessione in Italia, che oramai ci siamo abituati all'idea e ci conviviamo in modo passivo.
Siamo in recessione, sostanzialmente da anni, se per recessione intendiamo un ridotto sviluppo o peggio ancora una stagnazione economica.

Il problema che mi pongo oggi è però un altro: c'è stata una vera RECESSIONE?

A mio avviso uno dei pochi effetti benefici di una Recessione è l'espulsione dal mercato delle imprese più deboli, la ristrutturazione di quelle più forti per competere meglio.
Il frutto di queste ristrutturazioni lo si avrà nella fase di crescita economica quando i soggetti rimasti potranno beneficiare di un maggiore spazio.

Una situazione come quella che stiamo vivendo, invece, comporta uno "stillicidio" continuo, con pochissimi operatori che lasciano e molti altri che continuano, pur lavorando magari in perdita, a restare sul mercato, indebitandosi, convinti che la "nottata" passerà.

In questo sono incentivati da politiche economiche abbastanza miopi che cercano il consenso piuttosto che predisporre condizioni per uno sviluppo duraturo. 

Sarebbe il caso che iniziassimo a chiederci perché da 30 anni sistematicamente cresciamo meno di tutti gli altri paesi europei non solo della tanto decantata IRLANDA.
una differenza di crescita del pil di 2 punti, nell'arco di 20 anni porta ad una differenza che al minimo è il 50%. 

Come al solito un esempio vale più di mille parole.
Prendiamo due paesi che partono dalla stessa situazione diciamo Italia e Spagna, 100 e 100 nell'anno 1.

Ora il primo, noi, immaginiamo cresca dell'1% all'anno ed il secondo cresce del 3% (sono tassi realistici non tassi da paesi in crescita tumultuosa come la CINA).

La situazione dopo 10 anni sarà questa:
ITALIA 111
SPAGNA 134

Notate come la forbici sia già di 23 punti, ma il bello deve ancora venire.
La situazione dopo 20 anni di quest'andazzo sarà questa:
ITALIA  122
SPAGNA 180

La forbici è divenuta di 58 punti come a dire che la spagna è divenuta, economicamente 1 volta e mezza l'Italia.

Come si vede, una piccola differenza annua nella crescita, protratta nel tempo, porta a questi risultati. E qualcuno si chiede ancora come abbiano fatto tutti gli altri paesi a sopravanzarci?

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