giovedì, maggio 08, 2008

Tremonti: Ci vuole coraggio

Caro Giulio,

ho letto i tuoi libri ed apprezzato l'analisi che facevi (nel 1995) e fai (nell'ultimo libro) della situazione mondiale e dei tempi duri che ci aspettano.
Le tue parole, che a volte sembrano un po' troppo "antipatiche" per il modo in cui le esprimi, sono lì a testimoniare una volontà di cambiamento forte pronta a non arrendersi pur di ottenere ciò che ci si è prefissi.
Sicuramente il protezionismo serve a poco (se non a creare un po' di consenso con misure distruttive per l'economia), soprattutto se non associato ad una profonda riscrittura delle regole generali della competizione mondiale ed ad una ristrutturazione della nostra economia.

La domanda che mi pongo è questa: 
Hai spiegato tutto questo ai tuoi alleati?
Hai spiegato che il Sud Italia è il bacino di potenziale sviluppo più grande di cui l'Italia può disporre a costo contenuto?
Riusciremo ad avere un fisco non cervellotico che non guardi tutte le persone come potenziali evasori?
Riusciremo ad avere degli uffici che funzionino e che davvero consentano in pochi giorni di svolgere pratiche come l'apertura di una nuova azienda, modifiche e quant'altro senza dover buttare milioni di ore in attese inutili?

E soprattutto, cosa pensate di realizzare in 5 anni e quale sarà l'Italia che immaginate in futuro?
Su cosa costruirà il suo sviluppo e la sostenibilità nel lungo periodo della sua economia  e del suo modello sociale?

Un'ultima cosa.
Hai detto che quanto proposto da Draghi è solo un'aspirina, quale sarà la medicina amara, ma salvifica che dovremo prendere?

Grazie in anticipo per la risposta e buon lavoro.
Che 5 anni ti consentano di lavorar bene e di cominciare a  portare il paese fuori dalle secche in cui si è impantanato.

A presto Onorevole Tremonti

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